Un nuovo racconto da leggere ONLINE gratuitamente in versione EBOOK! buona lettura amici.
Non sono mai stato sicuro che la morale della storia di Icaro dovesse essere: "Non tentare di volare troppo in alto", come viene intesa in genere, e mi sono chiesto se non si potesse interpretarla invece in un modo diverso: "Dimentica la cera e le piume, e costruisci ali più solide".Stanley Kubrick
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C
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arlo aveva un
fastidioso prurito sotto la pelle, stava provando a dormire, era la millesima
volta che si strofinava la carne con quelle unghie sudice che quasi se la
tirava via a brandelli. Aveva ancora addosso quella maglia nera dei Guns n'
Roses da chissà quante settimane, un cimelio per lui, era il ricordo più felice
che il padre gli aveva lasciato quando era poco più che un bambino. La portava
come una seconda pelle anche se spesso odorava di tabacco e sudore.
La madre,
un'alcolizzata cronica, non s'accorgeva mai di nulla, passava intere giornate a
guardare la televisione sulla sua poltrona beige, aveva lasciato l’impronta del
suo culo come un calco storico, una sagoma perfetta dove riponeva le sue membra
come dentro una sacca di contenimento. Non si era accorta minimamente che Carlo
aveva abbandonato la scuola da diversi mesi, aveva lasciato anche la sua
squallida vita sociale da adolescente precoce. Nei suoi giorni più neri anche
lui di nascosto da quella carcassa della madre aveva cominciato a bere e a
darsi ad ogni genere d'eccesso bruciando ogni tappa, ogni virtù, ogni passione
di ragazzo comune.
Quella povera donna era così ubriaca a volte che non poteva
distinguere la notte dal giorno. Lui continuava a portarle il whisky e le
arachidi come una dose frequente per una tossica logorata. La guardava con un
misto di compassione e disprezzo, ma in fondo al cuore sapeva di volerle un
bene immenso, era il sangue del suo sangue, la donna che lo aveva putato fuori dal grembo dopo nove mesi di sofferenza. Non era stata una gravidanza tanto semplice dal
principio.[CLICCA SULLA COPERTINA PER CONTINUARE A LEGGERE]
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