Autore: Paolo Lubinu
Editore : Catartica Edizioni
Prezzo: cartaceo (Brossura)
Pagine: p.144
Genere: Narrativa Contemporanea
Data Pubblicazione: 2021
EAN:978-8885790674
Valutazione: 9 su 10
Scontato su: Amazon
Sinossi:
“New Orleans è il quartiere più malfamato che esista, dentro puoi trovarci drogati, prostitute, ubriaconi e assassini. Non esiste un posto migliore per chi fugge lontano dai propri demoni. Questo posto è popolato da mostri miserabili, esseri umani che possono trasformarsi in streghe o vampiri, serial killer inconsapevoli, uomini bugiardi e manipolatori. C’è qualcosa che attrae le persone in questo strano quartiere, loschi personaggi si aggirano tra i mercatini abusivi, i palazzi non sono mai abbastanza grigi, eppure a pensarci bene, sembrano tutti abbastanza felici.”
La Recensione
Vampiri Urbani è il libro pubblicato da Catartica Edizioni scritto da Paolo Lubinu originario di Ossi (Sassari) direttore editoriale di Underground X, una rivista di musica e cultura indipendente fondata nel 2010, dove ha pubblicato diversi racconti e fumetti.
Aveva già pubblicato in precedenza esattamente nel 2014 la raccolta illustrata Racconti Urbani e nell’anno successivo è stata la volta del suo primo romanzo, Jesù Cristu ‘Etzu. Collabora come editor con la giovane casa editrice maxottantotto edizioni e come sceneggiatore con alcuni registi sardi.
Di recente si è cimentato nella regia e il suo cortometraggio, Luci della notte, ed è stato selezionato per un festival nel New Jersey. Durante un’intervista ha confidato di non avere nessun vuoto da colmare, “Scrivo perché sono pieno di storie”, e io aggiungo, sono storie originali e ricche di particolari affascinanti.
Dentro la narrativa di Vampiri Urbani l’essere umano mostra il suo lato peggiore, forse quello più genuino, lascia cadere quel velo di ipocrisia per presentarsi a tutti sotto la sua vera forma, per come è realmente, certe volte un tossico o un mostro leggendario, altre un ubriacone o un vampiro, una strega ninfomane, un serial killer scrittore che uccide le sue vittime a suon di lettere.
I protagonisti di queste storie sono i miserabili, drogati antisociali e puttane, persone che hanno alle spalle un passato grottesco, vivono tutti quanti in un quartiere per disagiati che sembra fuori da ogni logica, nigeriani, bengalesi, sudamericani, italiani e molti altri, poveri immigrati orfani della vita che fuggono da qualcosa e combattono per riprendersi il loro posto nel mondo.
in foto: Paolo Lubinu |
Approfondimento
Paolo Lubinu scrive lasciando un ritmo forsennato, la sua scrittura è davvero gradevole, le pagine possono essere divorate voracemente da un lettore insaziabile, non ha certo bisogno di consigli su come creare il giusto scenario per i suoi racconti, la sua passione per la sceneggiatura risalta tra le righe quando ci descrive ogni particolare che circonda il personaggio principale della sua storia.
La sua narrazione è molto visiva e cinematografica.
Attraverso la lettura mi è capitato spesso di vedere proprio come davanti ad un film alcune scene che ho letto, come nel caso del primo racconto “La mayasa di New Orleans”, mi è rimasto impresso più di tutti per la sua grande originalità, un racconto grottesco a tratti erotico che ci parla di una donna, forse sudamericana che, come un fantasma cambia aspetto e sesso per regalare alla gente di quella città in declino un poco di benessere e felicità. Una strega buona, che procura sogni paradisiaci ai tossici in overdose e, badate bene, nella sua estasi non bisogna mai svegliarla o potrebbe causare la morte.
« è bellissima. Chissà cosa sogna, pensa Franco, chissà cosa rappresentano quelle foto nel suo sogno e chissà il perché di quella conta. Magari sta leggendo delle poesie o qualche dichiarazione d’amore, o magari vorrebbe solo fare pipì, ma non riuscendo a svegliarsi conta per resistere, perché prima o poi dovrà svegliarsi. Pare un fiore notturno. Ha la pelle di una rosa scura e Franco ce l’ha tra le mani[…] dal racconto - La mayasa di New Orleans
Vampiri Urbani è la metafora della nostra società, dove il meno fortunato non può vivere in mezzo alle persone “normali”, è costretto a cercare alloggio nelle case popolari di un quartiere squallido che conserva, nonostante tutto, una certa dolcezza. Perché tra “diversi” ed “emarginati” ci si da una mano a vicenda, e chi non ne può più della propria vita può vivere la sua non-vita lontano dal resto del mondo.
Fabrizio Raccis
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