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martedì 20 novembre 2012

Quando l'amore



Quando l’amor svanisce
dallo sfiorito cuore,
fumido come l’orrido
e macabro terrore,
gravido di mestizia
affogherà il languore
e ogni più lieve palpito
il buio offuscherà:
come di un magro anelito
lo strale di un giorno torrido
fa cenere malinconica
che gli occhi ti ferirà;
seppure vi stia simpatico
Amore (ch’è un vecchio anemico
con gli occhi luciferini
che sempre socchiuderà)
finge di desirare
la preda che n’è visa
e che si sente arrisa
per tanta sua beltà;
sposta la chioma fulgida
schiude quei labri placidi
mostra le forme
e succube alfin ti ammansirà,
come un leone al circo
(l’amor) ti addestrerà,
l’Amore:
ho detto bene!
Non la maliosa giovane
che casualmente hai visto
(sguardo rapito e tristo)
e parve il tuo riflesso!
Non fu colei
a ammaliarti,
l’amore fu
(lei dice)
poiché l’amore induce
a divenire truce
un cuor ch’ebbe pietà,
oh gazza ladra,
attrice,
dal cuore ormai di pietra
fosti la luce e l’etra
ch’io respirai,
beltà!
Onnipotente ardore
che mi irretisce ancora
se mi ricordo il giorno
in cui la dolce voce
sì agile e veloce
da marcescente croce
oh sì,
mi liberò!
Smunte, canute, pallide
col plateale volto
di questa umanità:
larve,
mutate unanimi
e salme di sommi amanti
voi divorate,
o avide,
smunte
bisunte
e gelide,
credendo di volar!
Oh fievole e antico amore
brezza di un giorno calido,
nel buio tenebrore
lasciasti la pietà!
Vane minacce madide
di sangue del nudo spirito
tu propinasti esanime
senza ch’io n’ebbi merito,
lunatici sembianti
contrariamente ai miei
ieri mostrasti affabile
ai miei,
ch’erano rei,
rei di non fare niente
per provocare i tuoi;
figlia di un mago indomito,
madre di un figlio debole,
debole come il figlio
invochi,
tu,
pietà,
mi induci alla deità,
ma io sono un uomo umile
un uomo ragionevole
e in questo abbaglio fievole
ritorno,
con gravità...

Gravi i miei passi,
e lenti,
di tra i lampioni spenti,
il buio accoglierà.

Luci procaci e affabili
io scorgo
in questo buio
della mia anzianità,
e le contemplo gelido
fuori
ma dentro nobile
come mi converrà.

E in questa plaga
succube
Cuore sorriderà!.

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